La stregoneria solitaria e Scott Cunningham: un viaggio per comprendere che cos’è una religione misterica nel mondo contemporaneo.

Spiegare la Wicca in due parole non è semplice, siamo abituati a forme di religiosità immediatamente definibili e con dei riferimenti precisi come il cattolicesimo che ha le sue chiese, il suo papa, il suo testo sacro, il suo catechismo. La Wicca non possiede un testo sacro. Esiste un libro di riferimento delle origini, il Libro delle Ombre, su cui si basano almeno i rituali della Wicca tradizionale, quella più strettamente legata al suo fondatore Gerald Gardner.

Nella Wicca, almeno in Europa, non esistono chiese wiccan, ma una moltitudine di gruppi di praticanti, cioè congreghe, cerchi, corti. Non esiste un’autorità centrale, ma al più una serie di associazioni e organizzazioni. In Italia per esempio abbiamo il Circolo dei Trivi, il Tempio di Callaighe, il Tempio di Ara, il Tempio “Morrigan e Cernunnos”, l’Unione Comunità Neopagane e la Pagan Federation International italiana. E diverse persone che dentro e fuori queste organizzazioni hanno una loro ‘autorevolezza’.

Accanto a queste organizzazioni, c’è la moltitudine dei cosiddetti solitari… ma per comprendere la genesi di questo fenomeno dobbiamo fare un passo indietro.

La nascita dei solitari

Gli anni ’70 e ’80 sono stati il periodo di massima diffusione della New Age, ma anche il periodo di un’intensa produzione editoriale. La domanda di accesso alla Wicca superava di gran lunga la disponibilità delle congreghe e delle tradizioni esistenti in America. Mentre la Wicca in Inghilterra gravitava fondamentalmente attorno alle due tradizioni orginarie, mantenendo un’allure di segretezza, negli Stati Uniti si diffondevano sempre di più non solo pubblicazioni dedicate a un pubblico di solitari, ma anche i festival pagani.

Nel 1974 Buckland uscito dalla tradizione gardneriana pubblica The Tree: the Complete Book of Saxon Witchcraft, cercando di venire incontro alla crescente esigenza del pubblico e creando di fatto una tradizione a cui si accedeva per autoiniziazione, quella che lui chiamava autodedicazione e che corrispondeva di fatto all’iniziazione del primo grado. Nella seax-wica, gli autoiniziati possono creare la loro coven e inizare. Si crea così uno strano mix di iniziazioni e auto-iniziazioni. Successivamente Buckland accosta a questa tradizione un corso per corrispondenza. E la tradizione si evolve in un miscuglio di gruppi iniziati dallo stesso Buckland rendendo di fatto al seax wicca un calderone misto.

Nel successivo libro del 1986, Buckland’s Complete Book of Witchcraft, verrà riproposto il discorso dell’autodedicazione in un modo più  strutturato e generale. Per la prima volta nella Wicca viene presentato il concetto di autoiniziazione e la Seax Wica è una forma di paganesimo di ispirazione sassone non-misterico. Seguendo il discorso fatto precedentemente si finisce in una forma di spiritualità neopagana solitaria perché si perdono tre tratti caratteristici della Wicca che sono la componente misterica, la linea iniziatica e per lo più anche il gruppo.

I libri di Buckland restano dei testi interessanti per imparare. L’intento di diffondere la Wicca su larga scala sembra legato allo spirito new age del tempo, ma nessun libro fa di una persona una strega, come amano ripetere tra l’altro alcuni solitari, aggiungo che nessun libro fa di quella persona un iniziato, né tantomeno un iniziato alla Wicca. Certamente la Seax witchcraft, chiamiamola così, è una forma di stregoneria, un’entità dai confini più duttili, ma è difficile pensare che sia una forma di Wicca. Anche Doreen Valiente del resto nel suo libro Witchcraft for Tomorrow propone un rituale di autoiniziazione alla stregoneria (e non alla Wicca).

Buckland nel suo libro si chiede quanto l’autoiniziazione sia valida… per lui è ovvio che non ci si possa iniziare alla tradizione gardneriana, ma la tradizione gardneriana è la tradizione originaria della Wicca, se cambi il concetto stesso di iniziazione, e quindi di trasmissione, stai ancora praticando la Wicca? La conclusione di Buckland rispetto all’iniziazione è oviamente ambigua: spostando il discorso dalla Wicca alla stregoneria, per Buckland se desideri diventare una strega e adorare gli antichi dei, l’autoiniziazione è valida. La stregoneria ha avuto anche storicamente molteplici declinazioni e interpretazioni, è un insieme di pratiche molto diverse tra loro, e la strega è qualcosa di difficilmente definibile. Non sto spostando il problema se dico che certamente ognuno può ritenere se stesso una strega o un mago, ma che nella Wicca esiste una struttura. Se cambi quella struttura non stai più facendo Wicca.

Scott Cunningham

Rimanendo attorno alla questione dell’autoiniziazione e della pratica solitaria, parliamo di colui che l’ha sdoganata completamente. Non mi aspetto che quello che dirò trovi un ampio consenso, in passato io stesso ho trattato la questione dei ‘fedeli’ di questo autore con una maggiore comprensione, ma credo che al di là dei facili entusiasmi, sia semplicemente una questione di buon senso.

E’ una contraddizione in termini parlare di una pratica esclusivamente solitaria di una religione essoterica e lo è ancora di più in relazione alle religioni misteriche, ma sfiora l’assurdo se questa pratica è proposta da una persona che sostanzialmente non è mai appartenuta a quella corrente religiosa ed esoterica.

Scott Cunningham

Le cose che dirò su Scott Cunningham sono prese in particolare dalla sua biografia The Magical life of Scott Cunningham di Donald Michael Kraig. In questo stesso testo si chiarisce a partire dall’inizio che Scott Cunnigham usava i termini witchcraft (stregoneria) e Wicca come sinonimi, come è avvenuto tra vari autori per un lungo periodo tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80. In un altro libro uscito nello stesso anno di Wicca: A Guide for the Solitary Practitioner, che si intitola The truth about witchcraft today, Scott parlando della diffusione della Wicca, né parla in realtà facendo riferimento sia alla Wicca in senso stretto che più genericamente alla stregoneria. Questo dovrebbe bastare a chiarire la confusione: i testi di Scott, parlano di stregoneria, in chiave contemporanea, qualcosa di non assimilabile alla Wicca.

Andando a fare un viaggio più profondo nella sua biografia e nel caos dei movimenti religiosi statunitensi degli anni ’80, possiamo comprendere anche di più. Scott Cunningham faceva di lavoro lo scrittore su commissione, anche se il suo primo libro sulle erbe, riguarda una delle sue passioni, appunto le piante, ma anche la magia popolare. A questo libro del 1982 ne seguono una moltitudine di altri nei successivi anni, un secondo sulle erbe, sulle gemme, sulla casa magica, sui profumi, ecc. tutti per la Llewellyn Publications, oggi la più nota casa editrice del settore magico esoterico statunitense.

Nulla delle sue iniziazioni appare nella biografia scritta dal suo coinquilino, solo sull’ Encyclopedia of Wicca & Witchcraft (targata Llewellyn) di Raven Grimassi si afferma che Scott aveva seguito la stregheria di Raven e che fu iniziato a due gruppi nel 1981 il Reorganized Traditional Gwyddonic Order of Wicca, e l’Ancient Pictish Gaelic Tradition.  Inoltre venne iniziato agli American Traditionalist Wicca.

Ovviamente Grimassi parlando di se stesso, è una fonte corretta, nel 1979 Scott aveva iniziato a prendere parte alle lezioni sulla stregoneria italiana di Raven Grimassi presso presso l’Ye Olde Enchantment Shoppe a San Diego. Raven e Scott divennero amici, e nel 1980, Scott fu iniziato alla tradizione aridiana della stregoneria italiana, un sistema formato da Raven quello stesso anno. La tradizione aridiana consisteva in una costruzione di elementi wiccan misti alla stregoneria italiana da cui Scott si staccò per sviluppare una sua visione della stregoneria.  Sappiamo invece quanto è stato contestato negli anni Grimassi.Del Reorganized Troditional Gwyddionic Order of Wicca si hanno pochissime notizie, la fonte principale è Religion in america: A directory che riporta questo gruppo come esistente a Honolulu e nella sua biografia si dice che fu coinvolto da alcune persone che avevano un gruppo che praticava alle Hawaii. Scott iniziò a visitarli e il suo naturale fascino per la ricerca lo portò allo studio della magia naturale locale che si trova nella storia, nelle leggende e nella tradizione hawaiana. Fece diversi viaggi all’anno alle Hawaii. Certamente si tratta dello stesso gruppo, ma senza dubbio si tratta di un gruppo autocostituito che mischiava elementi wiccan, probabilmente letti sui libri, con la magia hawaiiana. L’Ancient Pictish Gaelic tradition è un altro gruppo di cui si hanno pochissime tracce. Un riferimento si trova sulla biografia dello stesso Raven Grimassi che parla di Brittic Wicca e Gaelic-Pictish tradition, mentre nel libro di Viktorija Brigg, A Witch’s Craft Volume 2: A Witch’s Book of Correspondences, lo si cita come Ancient Pictish-Gaelic Way, a cui Scott sarebbe stato iniziato il 7 giugno del 1981. La maggior parte della cosiddetta Pictish Wicca e affini, sono gruppi autocostituiti che si rifanno alle più varie fonti, riprendendo il sistema autoiniziatico della Seax Wica, (esiste anche un esempio nostrano di gruppi autocostituiti sul modello Buckland di Seax Wica) oppure autori che confondono i termini wicca e witchcraft. Mentre la Brittic Wicca, un mix di stregoneria basca e wicca, sembra esistere solo nella mente fantasiosa di Raven.Stesso problema per gli American Traditionalist Wicca, sempre gruppi autocostuiti ispirati dal lavoro di Gardner…  sempre ammesso che Scott avesse il tempo per frequentare tutti questi gruppi.Qualcuno su internet riporta senza alcuna fonte che Scott fu un membro della Serpent Stone Family, ma questo è altamente improbabile, la sua iniziazione sarebbe avvenuta nel 1991, quando Scott aveva già dei problemi di salute (morì nel 1993 senza riprendersi mai). In ogni caso successiva alla pubblicazione del suo libro sulla pratica solitaria.Scott Cunningham in sostanza fu quello che proponeva nei suoi scritti, uno stregone solitario ed eclettico fai da te.

Molto spesso si chiede perché i libri di questo autore vengano ormai apertamente sconsigliati. Da una parte perché ci sono una moltitudine di mistificazioni, molte certamente figlie dei tempi in cui scriveva, come la sovrapposizione tra Wicca e stregoneria. Dall’altra ciò che infastidisce dei libri di Cunningham sono i ‘sofismi’ e la supponenza… come chiedersi chi avrebbe iniziato la prima strega, oppure se in ultima istanza sono gli dei a dare un’iniziazione e non gli uomini… chi sarebbe più autorevole? Per rispondere a Scott: la divinità ovviamente e quando verrà a dirmi che ha iniziato questo o quella certamente gli crederò.

Consigli pratici

Non c’è dubbio che, anche indipendentemente da Cunningham, si possa parlare di forme di stregoneria solitaria ispirate alla Wicca e alle sue tradizioni. Per sua natura la stregoneria è eclettica e nel corso dei secoli questo termine è stato applicato alle più disparate forme di magia e a volte anche all’idea di un culto religioso. La Wicca è però una particolare forma di religione e anche il modello di stregoneria a cui è legata idealmente e praticamente, si è ispirato ai libri della Murray che ci regalavano l’idea, corroborando il mito di fondazione, di un ‘culto delle streghe’ di tipo iniziatico e misterico. La strega solitaria, il mago solitario, certamente esistono, ma sono un’altra cosa.

Il libro di Scott Cunnigham sul praticante solitario certamente può introdurvi a sviluppare una qualche forma di spiritualità neopagana con dei risvolti pratici legati all’universo della magia più che della religione, ma la Wicca, l’esoterismo e le religioni misteriche sono un’altra cosa.

Il fatto che la figura del wiccan solitario non esista, non significa che chiunque non possa iniziare da subito il suo percorso attraverso il cancello del neopaganesimo per attraversare le strade della magia e della stregoneria e forse approdare alla Wicca e ai suoi misteri.

Ci sono una moltitudine di libri che vi avvicineranno al paganesimo contemporaneo e a quello antico, alla magia e all’esoterismo, alla stregoneria storica e alla magia popolare. Un’ottima base per percorre il cammino. L’idea di diventare un praticante di una religione in un giorno, una settimana o un mese è del resto molto semplicistica e figlia di tempi in cui non si vuole fare nessuno sforzo di ‘conoscenza’. Non si diventa buddisti in dieci lezioni, né induisti e neppure sciamani e chiunque vi dirà il contrario mente a voi e forse anche a se stesso.

Alcune letture sulla Wicca tradizionale

Lo studio della Wicca di Debora Lipp, Armenia

I poteri della Wicca di Vivianne Crowley, Armenia

Wicca tradizionale di Thorn Mooney, Armenia (in uscita il 24 aprile 2019)